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Esce nei negozi e nei digital store il nuovo disco del Collettivo Dedalus, “Mari” (Zone di Musica). “Mari” è un cd straordinario per intensità e poesia, e segna la raggiunta maturità del gruppo. Il cd, in dialetto, riassume in sé la forza espessiva collettiva, l’asprezza delle parole, la profondità dei testi. E’ l’album che segna il ritorno del gruppo, dopo otto anni dall’ultimo lavoro discografico, sulla scena musicale. Tornano perchè hanno ancora molto da raccontare e da dire, sulla loro terra, sul mondo che li circonda, poeticamente, senza retorica. Per un gruppo nato vent’anni fa intorno ad un circolo culturale di Cosenza, Mondo Nuovo, un luogo come si diceva allora antagonista alla cultura ufficiale, dove ad esempio poterono conoscere Ignazio Buttitta e Goffredo Fofi, Caterina Bueno e Tommaso Chiaretti, Franco Fortini e Rosa Balistreri (con la quale, tra l’altro, ebbero una sorta di debutto artistico: loro, giovani e ancora non completamente a proprio agio sul palcoscenico, piacquero a Rosa Balistreri che li volle con lei in alcuni suoi concerti). Mari, il mare, unisce ciò che l’uomo separa. In mare, nella vita, ognuno è nessuno. Per i Dedalus il Mediterraneo è una tavola imbandita cui chiunque, migrante o stanziale, ha il diritto di cibarsi, di raccontare storie, di parlare della rotta. Ogni parola e ogni nota, per i Dedalus sono il frutto di una prassi greca, conviviale, del fare musica, poesia, politica. Mari raccoglie dodici brani. Il collettivo Dedalus con questo lavoro – attento alla questione delle radici attraverso la commistione di linguaggi popolari e testi d’autore e alla contaminazione tra canoni tradizionali e sperimentazione – prosegue un discorso che porta avanti da molti anni senza però perdere freschezza compositiva e attenzione. Mari è un cd maturo che può stupire e straziare. www.collettivodedalus.com www.myspace.com/collettivodedalusc
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