«Formare ed informare gli artisti, in particolare i musicisti, su quelle che sono le tematiche dell’esibirsi in regola e… tranquillizzarli (perché no) mostrando loro quali sono e su chi ricadono le responsabilità più rilevanti in caso di controlli». Con queste parole, Giuliano Biasin co-fondatore e vice-presidente della cooperativa “Esibirsi in regola”, ha spiegato qual è la mission dell’organizzazione che rappresenta in giro per l’Italia, tramite workshop e incontri a tu per tu con artisti, promoter e addetti ai lavori del settore cultura e spettacolo.
Un incontro, quello tenutosi a Lamezia Terme (Cz), che ha messo in luce alcuni fattori fondamentali della parte più burocratica di questo mondo, partendo dal concetto di “agibilità Inps”, «primo spauracchio» o «domanda più frequente riguardante ogni esibizione che possa dirsi effettivamente ‘in regola’», un documento comprovante il fatto che, per l’esibizione dell’artista, verranno versati i dovuti contributi, proprio come ogni altro lavoro di qualsiasi altro settore. «Chi effettua un’esibizione – ha ripetutamente affermato Biasin davanti a un nutrito pubblico – è un lavoratore a tutti gli effetti. Non si tratta di una dichiarazione ideologica ma di un dato di fatto».
Dunque, un obbligo per gli organizzatori, ma anche un dovere per gli artisti. Durante l’incontro, promosso e organizzato da CalabriaSona, Biasin ha mostrato numerosi esempi pratici, entrando analiticamente nella descrizione di fatture, pagamenti e, ancora, possibili ammende derivanti da possibili controlli in ogni contesto che promuove musica dal vivo. «Il musicista – ha continuato – è un lavoratore a tutti gli effetti, durante un’esibizione si trova nella stessa condizione di un barman, di un cameriere e di qualsiasi altro collaboratore di un locale adibito a serata-evento».
Incalzato da Giuseppe Marasco, direttore di CalabriaSona e primo promotore dell’evento, Biasin si è anche espresso su un andazzo che tocca indifferentemente il Nord e il Sud della Penisola: «Le cose non cambiano, in qualsiasi parte d’Italia questa cultura del lavoro non si è ancora attecchita». I problemi, dunque, sono i medesimi per tutti gli artisti e per tutti i gestori di locali, mutano però le responsabilità: se da un lato è un diritto che un artista chieda di esibirsi in regola, dall’altro è un obbligo, nonché una responsabilità del gestore mettersi in linea con la legge vigente in questo settore. «Se vogliamo fare arte e cultura in modo professionale, il raggiungimento di questo obbiettivo non può non passare dallo studio e dall’approfondimento di queste tematiche» – ha poi aggiunto Marasco, indicando una nuova linea di formazione che sarà necessaria in futuro per il network che rappresenta.
Quello di Lamezia Terme è il primo di una serie di incontri che il nostro network si propone di incentivare su tutto il territorio calabrese, crediamo sia importante esplicitare quali siano gli oneri, i diritti e le responsabilità che caratterizzano questo mondo, proponendoci di dare una forma esplicita alle difficoltà che intercorrono nel momento in cui il libero mercato non si dà delle regole definite, almeno una minima forma di quest’ultime che miri ad agevolare tutti.
dunque, vi diamo appuntamento al prossimo incontro
CalabriaSona