«Siamo felici di questa grande novità e di questo risultato, ottenuto dopo un lungo lavoro di promozione e produzione per un nostro conterraneo. Calabria Sona è sempre più al fianco della musica che conta in Italia e queste collaborazioni servono a far crescere le produzioni made in Calabria. La Calabria ha un grande potenziale artistico, rappresentato non solo dalla musica “tradizionale”, ma anche da sinergie e suoni diversi, il grande circuito di Calabria Sona crede in questo percorso e lo sostiene».
I nostri auguri a Fabio Curto!
Suoni moderni in atmosfere vintage rappresentano il marchio di fabbrica di Mi sento in orbita, il nuovo singolo di Fabio Curto. La forza di un inciso che suggerisce rottura e “fame” di adrenalina, nessuna voglia di scappare, ma piuttosto di restare a godersi questo spettacolo che corre come una decappottabile d’epoca lanciata in autostrada di notte mentre i pensieri irrequieti tentano di fare pace con loro stessi. Il contenuto narrativo gioca sulla dicotomia in contrasto fra due necessità opposte, così spiegate dallo stesso artista:
«Nella stesura del testo ho visto da subito come in un film la convivenza di un mondo interiore nascosto e inviolabile e di uno più esplicito e vissuto in prima persona nel sociale dove non possiamo essere “leoni da tastiera” e dobbiamo assumerci la responsabilità delle nostre paure e delle nostre insicurezze. Nel primo universo c’è tanta “necessità e avidità” di trovare qualcun’altro che abbia patito le nostre stesse sofferenze e che può esserci utile a non sentirci soli, quell’irresistibile voyeurismo che consiste nel farsi un viaggio sulle vite degli altri osservandoli seduti al bancone di un bar da soli o su un autobus. Nel secondo invece sento la pressione di un desiderio ardente che ha bisogno di essere espresso, che costringe a essere sinceri e a dire quello che pensiamo senza timore specie se si tratta di una confessione d’amore».
Mi sento in orbita è estratto dal disco di prossima uscita “RIVE Volume 1”:
«Dopo anni di sperimentazione nel 2017, ho intrapreso un percorso di selezione molto rigido riguardo ai miei brani pubblicando “Via da Qua” insieme al circuito di Calabria Sona e alla Marasco Comunicazione. I brani erano tutti molto diversi tra loro e a un certo punto ho sentito l’esigenza di intraprendere una strada. La maggior parte erano in lingua inglese ed ho accettato per la prima volta la sfida di un rewriting in lingua italiana cercando ossessivamente gli stessi suoni, la durata delle parole, il numero di sillabe e soprattutto il ritmo delle stesse. Per me le parole sono certamente importanti ma nel regno della musica penso che sia la quest’ultima a dover regnare e per musica intendo suoni, emessi da un piano, da una chitarra o da una voce…è di suoni che voglio parlare alla gente, emozioni che trasudano da un intro teso e che sfociano in un inciso esplosivo e liberatorio».
Anche Calabria Sona è orgogliosa di questa uscita, un risultato ottenuto dopo un lavoro di promozione, produzione di un conterraneo calabrese. Calabria Sona è sempre più al fianco della musica che conta in Italia e queste collaborazioni servono a far crescere le produzioni made in Calabria. La Calabria ha un grande potenziale artistico, rappresentato non solo dalla musica “tradizionale”, ma anche da sinergie e suoni diversi, il grande circuito di Calabria Sona crede in questo percorso e lo sostiene. Lo stesso Curto ed Enrico Capalbo sono stati i produttori esecutivi di questo lavoro e hanno avuto immediatamente le idee molto chiare: voce al centro e massima prossimità all’universo musicale che più rappresenta l’artista, approdando così in un “DARK BLUES” tutto italiano che parla di solitudine, ricerca di sé, gioia di vivere e consolazione, viaggi e ricordi, desideri e sogni vissuti intensamente anche quando infranti.
«Ho lavorato moltissimo sul sound e sulla spontaneità prediligendo alcune take “buona alla prima” perché più cariche di espressività e di “verità” in un mondo che sta facendo dell’artificio il suo biglietto da visita. Ho suonato quasi tutti gli strumenti presenti sul disco ed è stata un’esperienza incredibile che mi ha messo molto alla prova ma alla fine ci ha dato delle belle soddisfazioni».
L’album esprime complessivamente la necessità di comunicare; una comunicazione che può interessare ed esternare un’esistenza, esperienze personali o un momento ben preciso. E può farlo essendo loquace o ermetico, posato o irrequieto, enigmatico oppure fin troppo esplicito, ma rimanendo pur sempre espressione unica, un bisogno comunicativo per l’appunto, e come tale degno di rispetto.
Fino a metà giugno 2018 Fabio Curto presenterà in anteprima esclusiva il suo nuovo lavoro discografico attraverso un tour di appuntamenti in Australia.