Amici del blog di Calabria Sona,
vorremmo presentarvi un’iniziativa che ci ha particolarmente colpito: si chiama Genti di Calabria, l’ha ideata Pino Bertelli e propone uno splendido atlante fotografico di geografia umana. Buona lettura!
di Roberta Ranieri
Una delle frasi più celebri attribuite a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio ’78, recita così: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà». Nel marzo 2014 viene stampato un breve testo dal titolo La bellezza educherà il mondo, l’autore era un cardinale di nome Jorge Mario Bergoglio. Pier Paolo Pasolini, conscio che la ricerca della bellezza sia tensione esistenziale per l’uomo, la scopriva nei volti malinconici, tragici, duri e veri delle persone. Proprio Pasolini in un lontano pomeriggio di Piombino, mette nelle mani di uno sbandato ragazzino nato in una città-fabbrica della Toscana, una macchina fotografica. Tre soltanto sono le cose che gli dirà «Da qui si mette a fuoco, da qui si scatta e ricorda, fotografa con il cuore». Quel ragazzino diventerà un fotografo che il cuore imparerà a metterlo in ogni scatto.
Pino Bertelli ama definirsi dottore in niente, ma basta sfogliare fra le sue pubblicazione per capire di essere davanti a un’eccellenza; critico cinematografico e fotografico, direttore editoriale, film-maker e fotografo di strada, punto di riferimento della critica neo-situazionistica italiana. Alcuni suoi ritratti sono esposti alla Galleria degli Uffizi, nel 1997 fu l’unico fotografo in una mostra (Le figure delle passioni) con 16 maestri d’arte a Villa Pacchiani, insomma l’unico suo difetto, direbbe l’amico Maurizio Rebuzzini, è la marca svizzera dei suoi sigari!
Il suo ultimo lavoro è Genti di Calabria, l’atlante fotografico di geografia umana, una sequenza di immagini «dei volti, degli sguardi, della dignità di questi esseri umani sospesi in un’espressione di attesa di un futuro migliore» (da La ricerca della bellezza di Oliviero Toscani – introduzione a Genti di Calabria). Due anni di lavoro, due anni di scatti, per regalare a questo popolo uno strumento di difesa dagli stereotipi, dai pregiudizi e dal letargo in cui vivono molte coscienze. La grande forza di Genti di Calabria è la progettualità che sta alla base e che ne fa un’opera editoriale multimediale. A completamento del libro, già di per se impreziosito dalle introduzioni testuali di Oliviero Toscani, Luigi Maria Lombardi Satriani, Maurizio Rebuzzini, Luigi La Rosa, Paola Grillo, Humbertus Von Ameluxen, un film, I colori del cielo, con la regia eccelsa di un Francesco Mazza forza motrice del progetto, amante del vero e viaggiatore in Utopia.
In una pellicola di 63 minuti, ecco quei volti prendere vita. Il fotografo si è affidato a loro e loro hanno affidato a lui i propri pensieri, sull’immigrazione, sul rapporto uomo-donna, sul lavoro, sul futuro, sul maleaffare, sulla famiglia, su ciò che siamo in relazione all’altro. Nella semplicità e nell’onestà dei dialoghi emerge il pensiero meridiano di cui il popolo calabrese è incosciamente “portatore sano”, retaggio di una Magna Graecia lontana ma che gli appartiene, nella lingua, nella tradizione, nel cibo, nel pensiero.
«La fotografia del pensiero meridiano di Genti di Calabria è nella filosofia della migrazione, dell’accoglienza, della fraternità, della condivisione, e figura percorsi della contraddizione […] è una cartografia di corpi in amore, che cercano qualcuno che li accetti, porga loro vestimenti, spezzi il pane insieme ai loro bambini, e che apra le porte della convivenza reale, pacifica tra gli Uomini e le Donne della Terra» (da Sulla fotografia del pensiero meridiano di Pino Bertelli-introduzione a Genti di Calabria).
Questa è dunque la missione di Pino Bertelli e Francesco Mazza, superare i limiti dei pre-concetti, riconquistare la dignità di una terra presa a modello di tutti i sud del mondo e condurre per mano al cambiamento, raggiungibile solo abbranciando la filosofia meridiana. Come due moderni Don Chisciotte e Sancho Panza, si lanciano contro i mulini a vento dell’indifferenza, della comodità delle facili soluzioni, della rinuncia, riscoprendo la straordinaria bellezza dell’ordinario, convinti che la bellezza sia giustizia, verità, libertà e che chiunque ne abbia diritto.
Genti di Calabria sta facendo il giro d’Italia e del mondo: Torino, Colonia, Toronto, Roma, Bologna, Praia a Mare, Corigliano e nonostante la diffidenza di alcuni, non arresta la sua corsa. Cosa possiamo fare noi intanto? Decidere di essere parte di questo cambiamento, sostenendolo, diffondendolo, aiutandolo a crescere.
Come? Seguendo e condividendo Genti di Calabria sui social (facebook.com/gentidicalabria – instagram.com/gentidicalabria), sul sito ufficiale (gentidicalabria.it) o, se ne siamo interessati, acquistandone una copia (dal sito o su Amazon.it oppre da Cine Sud al centro commerciale “Le Vele”)
Perché, infondo, il principe Myskin di Dostoevskij non era pazzo, aveva ragione: la bellezza salverà il mondo!